All’inizio era “Cogito ergo sum”… frase con cui Cartesio voleva esprimere il concetto di critica totale della conoscenza: l’uomo dovrebbe sempre, mettersi in discussione, dubitando del “giusto o sbagliato in senso assoluto.
cartesio
L’essere umano è si un animale sociale, ma, prima ancora, dovrebbe essere un essere pensante, dotato di idee proprie.
E’ vero che, portato all’esasperazione, questo metodo porterebbe ad un’incertezza di fondo assai limitante.
Di fatto dei punti fermi bisognerebbe averli.
Certo è che, però, non c’è nulla di più negativo del non porsi dei problemi, del non andare a fondo alle cose.
La superficialità rende l’uomo “nulla”.
E allora se non si è… che si vive a fare?
Seth_boom
Nel 1999 in “Stili di volontà radicale”, Susan Sontag ad un certo punto scrive :”Cogito Ergo Boom”.
Sontag
Ed ecco come il brocardo Cartesiano viene trasformato completamente nel suo senso più profondo.
Per la Sontag, “il pensare”, non porta più l’uomo ad essere, ma crea scompiglio. Altera gli equilibri, scombina i giochi.
Diventa un elemento che distrugge, che fa esplodere le situazioni: le deforma, le plasma e le ritrasforma.
Nel farlo si continua ad “essere”, perché il “non fare nulla”, proprio degli ignavi, è la vera morte dello spirito.
Ebbene… io non so se trovarmi più d’accordo con Cartesio o con la Sontag.
Credo che, entrambi, grazie ad un gioco di parole, richiamino due “effetti” del pensiero complementari.
Se è vero che il “non pensare”, il “non mettersi in discussione”, porta al piattume, all’apatia, all’essere niente, è anche vero che, il farlo, può portare a disarmare il soggetto, a renderlo più fragile, diventando, allora, sinonimo di sensibilità.
Sono quindi gli esseri sensibili i più autodistruttivi?
Può darsi.
Come può anche darsi che il non esserlo(sensibili) porti a perdersi il 50% della vita.
Il non percepire le sfumature, i cambiamenti, le sofferenze, i sentimenti forti… non può certo essere considerato una forma di arricchimento.
Le persone intelligenti saranno anche quelle destinate a soffrire di più… ma sono, di sicuro, quelle che faranno propria una parte del mondo, e che su questo lasceranno una qualche traccia, anche se impercettibile.
Ben venga quindi il boom… alla faccia di chi vive la sua esistenza tra le sue quattro mura mentali, senza aprirsi alle possibilità, agli stimoli, ai rischi controbilanciati da successi.
Ed ecco… “Cogito Ergo Lu”… perché io penso, pure troppo!
E dentro di me c’è un mondo, assai vasto che spero di ampliare a più non posso.
Voglio imparare, vedere, scoprire quanto di più bello questo mondo abbia da offrire. Il tutto con la dovuta umiltà. E pagandone il dazio.
“Penso dunque Lu”.
Lu è un animale pensante, anche se, di recente, poco sociale.
Buonanotte.